Comunicato Diritto alla Citta’ su Assemblea ad Esc
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La cittAi?? solidale alza la testa !Per nostra cultura politica, crediamo che i momenti assembleari, in ogni caso, siano un esercizio indispensabile, e prezioso, di democrazia. Crediamo nel confronto tra i molti, nella capacitAi?? di esprimere intelligenza collettiva, nel virtuosismo della decisione comune. Tale convinzione non riflette un credo, una fede o un feticcio. Al contrario, nasce dalla piena consapevolezza della congiuntura, e del tempo storico, nel quale viviamo. E nel quale siamo chiamati ad agire.Tuttavia, ci sono assemblee e assemblee. Ci sono assemblee che assumono un carattere di eccessiva ritualitAi??, i cui esiti, come le posizioni in campo, sembrano giAi?? scontate in partenza. E ci sono assemblee che invece costituiscono degli eventi, degli attesi imprevisti, assemblee dove accade che il ritrovarsi in molti, nello stesso luogo e nello stesso momento, consegna la sensazione di essere stati messi, dai??i??improvviso, nella condizione di esercitare potere dal basso. Di trovarsi perciA? di fronte alla responsabilitAi?? di tradurre la ricchezza della discussione e del confronto collettivo in decisione concreta ed effettiva.Lai??i??assemblea del 26 Gennaio, a Esc, rientra certamente tra le seconde. Non accadeva da tempo, da molto tempo. A noi tutti spetta ora il compito di non sprecare lai??i??occasione che si A? presentata.Di Roma si possono dire tante cose. Sicuramente, con umiltAi?? e senso del limite, dobbiamo riconoscere che in questi ultimi anni, ci A? stata sottratta, prima di tutto, la capacitAi?? di tradurre la narrazione della cittAi?? solidale, dellai??i??anomalia dellai??i??autogestione, delle reti di mutualismo, in discorso egemone. Lai??i??egemonia, se riportata al suo senso piA? nobile, non A? lotta tra piccoli gruppi o piccole nicchie. Lai??i??egemonia A? capacitAi?? di politicizzare la societAi?? e di organizzarla in istituzioni sociali e contropoteri.Eai??i?? con questo spirito, che la Rete per il Diritto alla CittAi?? ha provato a segnare un cammino, da piA? di un anno e mezzo, nella consapevolezza della propria non-autosufficienza. Lai??i??attacco ai centri sociali e agli spazi autogestiti, A? stato fin da subito inteso come la cartina di tornasole di una partita molto piA? ampia. Non A? un caso che tale attacco sia stato avviato da una delibera – la 140/2014 – che investe lai??i??intero patrimonio pubblico della cittAi?? di Roma. La riorganizzazione incessante dellai??i??azione del capitale finanziario trova un punto di applicazione specifico proprio negli Enti Locali, e nel patrimonio pubblico. Solo allai??i??interno di questa cornice si capisce perchAi?? la giunta Marino prima, e lai??i??attuale governo dei commissari, abbiano deciso di inviare disposizioni di sgombero a circa ottocento realtAi??, tra centri sociali, associazioni, circoli culturali. Il progetto di saccheggio delle risorse pubbliche, di privatizzazione dei servizi e delle risorse essenziali, si A? cosAi?? intensificato. Un governo di polizia, nel senso pieno del termine, si A? insediato in cittAi??. Le decisioni che contano, e che cadono sulla testa dei cittadini, vengono ora presentate come il risultato delle azioni di un pilota automatico, che non puA? essere disattivato.Il Dup (Documento Unico di Programmazione 2016-1018), A? lai??i??emblema della continuitAi?? tra gli esiti nefasti della giunta Marino e il volto anonimo di unai??i??amministrazione di tecnici e commissari che A? subentrata al suo posto. Il Dup A? unai??i??ipoteca sul futuro della cittAi??, e annuncia ulteriori privatizzazioni e dismissioni del patrimonio pubblico. Ogni campagna di mobilitazione da qui in avanti ai??i?? come si A? detto nel corso dellai??i??assemblea ai??i?? dovrAi?? tenere presente questo elemento.Attorno a queste considerazioni, la grande assemblea del 26 gennaio ha avuto la capacitAi?? di sviluppare un confronto tra tutte le realtAi?? sottoposte allo stesso attacco. Presenti anche alcune forze politiche, in particolare esponenti del Movimento 5 Stelle e di Sinistra Italiana, che si sono dovuti confrontare con un discorso ampio, programmatico, e fatto di elementi di concreta vertenzialitAi?? sui quali si giocherAi?? la verifica degli impegni presi in sede assembleare. Importante A? stato anche lai??i??intervento del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ci ha parlato di un modo, radicalmente alternativo, di intendere e praticare il rapporto tra lai??i??amministrazione e le esperienze che insistono sui beni comuni.Proprio sugli elementi programmatici e vertenziali, vogliamo dunque concentrare la nostra attenzione.In prima istanza, tutti si sono riconosciuti attorno alla necessitAi?? di costruire una grande campagna cittadina, per ottenere, attraverso una moratoria, uno stop agli sgomberi. Una moratoria che va rivendicata per gli spazi sociali, cosAi?? come per le occupazioni abitative e per le tante famiglie in situazione di morositAi?? incolpevole. Nello stesso tempo, la campagna dovrAi?? chiedere a gran voce, nellai??i??anno giubilare, una cancellazione delle accuse di morositAi?? che pendono sugli spazi sociali.Il motto della campagna sarAi?? ai???siamo in credito, non in debito!ai???.Nellai??i??ambito del processo per lai??i??ottenimento della moratoria, sarAi?? necessario insistere anche sul blocco di ulteriori interventi di privatizzazione delle aziende pubbliche e partecipate, cosAi?? come su una clausola sociale per i lavoratori dei servizi (accoglienza, canili, asili nido, etc.), percontrastare il rischio di grandi crisi occupazionali nei servizi, di stipendi non pagati e del lavoro gratuito.Questo per ciA? che concerne lai??i??immediato, i mesi che ci separano dalle elezioni. Parallelamente, assumendo come punto di partenza la necessitAi?? di cancellare al piA? presto la delibera 140/2014 e il dispositivo del bando pubblico, A? stato lanciato un laboratorio di scrittura dal basso di unaCarta, che stabilisca i principi volti al riconoscimento dellai??i??autonomia delle esperienze di autogestione. Un riconoscimento non conseguibile attraverso lai??i??utilizzo dello strumento del bando che lontano dallai??i??essere baluardo di trasparenza e pari opportunitAi??, nasconde la prosecuzione divecchie (e nuove) dinamiche clientelari di gestione del patrimonio e dei servizi pubblici. Eai??i??, invece, attraverso la costruzione di un laboratorio ibrido, fatto di consultazioni popolari nei quartieri, di coinvolgimento delle realtAi?? interessate, di confronto con giuristi, urbanisti, economisti, cosAi?? come con le forze politiche, la chiave di volta da perseguire. Non vogliamo scrivere dal basso un nuovo dispositivo normativo ai??i?? non spetta a noi farlo – ma elaborare una serie di principi che compongano un quadro garantista, volto alla tutela della nostra autonomia. Un quadro garantista, una linea oltre la quale ogni eventuale intervento normativo non possa andare. In tal senso, il precedente napoletano di riconoscimento dellai??i??Ex Asilo Filangieri, attraverso lai??i??istituto dellai??i??uso civico, A? stato ritenuto da tutti un punto di partenza, per superare la delibera 140, e senza attestarci sulla difesa nostalgica della delibera 26 del 1995. Siamo di fronte ad un cambio di paradigma, dobbiamo andare al di lAi?? della coppia legalitAi??illegalitAi??, e di un modo di concepire la politica e il diritto in termini statualistici. Al contrario tale processo, tale laboratorio ibrido di scrittura, vuole andare nella direzione della riconoscimento degli spazi sociali come luoghi dove si pratica lai??i??uso comune degli spazi comuni. Eai??i?? lai??i??uso, sganciato dalla proprietAi??, pubblica e privata, il principio costitutivo da cui partire.Infine, per non arrendersi alla messa sul mercato del nostro patrimonio, siamo consapevoli che sarAi?? necessaria la messa in discussione del debito di Roma, in parte frutto di Mafia Capitale, e di un piano di rientro che rischia di soffocare la cittAi??.Su questi punti verificheremo lai??i??impegno preso pubblicamente dalle forze politiche, ma soprattutto vogliamo costruire un percorso di lotta e di mobilitazione indipendente. PerchAi?? solo attraverso questo percorso potremo provare a rovesciare i rapporti di forza.La Rete parteciperAi?? alla prossima riunione convocata venerdAi?? 29 gennaio al Casale Falchetti.Moratoria subito, Roma non si vende!Rete per il Diritto alla CittAi??