Gruppo camminatori Pianopiano
Piano, piano… perché non ci interessa correre, competere, gareggiare
Piano, piano… perché la lentezza ci regala la possibilità di vedere dove si mettono i piedi
Piano, piano… perché la lentezza ci permette anche di alzare lo sguardo sui territori che attraversiamo
Piano, piano… perché il movimento lento è quello che ad ogni passo mette in gioco, con i muscoli, il respiro, il pensiero, il cuore e la curiosità per l’incontro
Piano, piano… perché chi si muove lentamente ha tempo e modo di vedere le sfumature, coglie i particolari, si rapporta con il mondo, si confronta con altri sguardi, cerca il rapporto inter-umano e così facendo accetta di mettersi in discussione
Piano, piano… perché il movimento lento è il respiro del pianeta
Piano, piano… perché il movimento lento non conosce frontiere, ce lo raccontano gli esseri umani che da sempre migrano alla ricerca di benessere, di cibo o per poter sopravvivere
Noi ci limiteremo a camminare per Roma e fermandoci in alcuni luoghi simbolici parleremo di movimento, di migrazioni, di viaggi e dei fatti lì avvenuti.
Parleremo anche di storie personali, perché se la storiografia ci fornisce il quadro d’insieme e le chiavi di lettura degli avvenimenti, solo le singole storie personali di chi quegli avvenimenti ha attraversato, creano la giusta empatia con i fatti narrati.
Poi in Primavera andremo a camminare in montagna, cercando anche lì le storie che a quei territori sono connesse.
Ad inizio Estate se tutto andrà per il meglio potremo organizzare un trek itinerante di 3 o 4 giorni, magari andando sugli Appennini, nelle zone dell’ultimo sisma, a conoscere in maniera solidale le realtà di quelle genti.
* 12 MARZO Gole del Nera (Narni)
* 26 MARZO Anello Monte Artemisio (Velletri)
* 23 APRILE Anello Rocchette-Rocchettine-Vacone
LETTURA DA “IN VIAGGIO CON ERODOTO”
Ryszard Kapuscinski
“Erodoto viaggia per rispondere al bambino che chiede:”Da dove arrivano le navi che compaiono all’orizzonte? Da dove spuntano? Se quello che vediamo laggiù non è il confine del mondo, vuol dire che ci sono altri mondi? E come sono?”. Quando sarà grande, avrà voglia di conoscerli. Meglio però che non cresca del tutto e che rimanga in parte bambino:solo i bambini sanno porre domande importanti e sono davvero curiosi di sapere. Erodoto, infatti, va alla scoperta dei suoi mondi con l’entusiasmo e la passione di un bambino. La sua scoperta principale è che i mondi sono molti. E tutti diversi. Che sono tutti importanti e che bisogna conoscerli, poiché le altre culture sono specchi che riflettono la nostra, permettendoci di capire meglio noi stessi. E’ impossibile definire la propria identità finchè non la si è confrontata con le altre. Ecco perché Erodoto, dopo aver scoperto la cultura degli altri come specchio nel quale rifletterci per comprenderci meglio, ogni mattina, instancabilmente, torna a rimettersi in viaggio.”